2020
3 ottobre
Dal pomeriggio di venerdì 2 ottobre alla prima metà del giorno successivo la Valle d’Aosta è stata interessata da un evento alluvionale che ha colpito maggiormente la valle del Lys, la val d’Ayas e la valle di Champorcher, oltre alla valle di Cogne, con valori massimi registrati di 200 millimetri.
Nella Val d’Ayas, le forti precipitazioni hanno provocato l’innalzamento del Torrente Evançon e dei suoi affluenti laterali. Nella fattispecie in località Crocetta si è innescato un fenomeno di esondazione che ha riguardato il torrente Fourcare, appena a monte della confluenza con l’Evançon, a seguito dell’erosione della sua sponda destra che ha determinato la formazione di un nuovo alveo per circa 150 m. Poco più a valle, lungo il T. Evançon si sono registrati alcuni fenomeni di erosione spondale in sinistra idrografica.
2006
22 luglio
Un temporale si è concentrato nell’anfiteatro superiore della Testa Grigia e della Gran Cima. L’improvvisa ed enorme quantità d’acqua abbattuta si è riversata nel torrente Cuneaz e quindi nel fondovalle. Le colate di fango lungo la pista di sci hanno raggiunto l’abitato di Champoluc tra la Piazza della Chiesa e la zone Ramey allagando scantinati, garages, locali commerciali e invadendola strada regionale con melma e acqua.
2000
13-16 ottobre
Si verifica un’alluvione che colpisce tutta la Valle; in particolare in questo comune si verificano intense erosioni sul versante sinistro idrografico, si segnala la presenza di alcune masse instabili; la situazione è a rischio soprattutto nel canalone che dalla Località Saler-desot scende sulla Loc. Villy. Si registrano inoltre una frana in località Gavine che ha provocato danni alle vie di comunicazione e ai pascoli e una colata di fango in località Crest-Frantze.
1993
23 settembre
Il T. Evançon esonda in loc. Frachey provocando danni alla strada comunale che hanno comportato il rifacimento dell’opera.
1987
luglio
Eccezionali avversità atmosferiche colpiscono tutta la valle provocando danni anche nel comune di Ayas.
1975
23 maggio
Si verificano delle frane a Zerbion, Pra – Charbon e Bissous.
1960
Si verifica un Debris flow del Torrente Evançon a Champoluc; vengono invase due ville, un ponte viene asportato, si verificano erosioni di sponda lungo la strada regionale, piccole frane e danni al bosco.
1957
13 giugno
In seguito alle forti piogge e alla concomitante fusione della neve un’alluvione colpisce tutta la Valle; in particolare nel comune vengono asportati 20 ponti e dei tratti di acquedotto di Periasc, Frachey, Corbetta, Cornu e Mattère che attraversano il T. Evançon; a Champoluc viene invasa la sede stradale ‘… le acque di piena invadevano totalmente la sede stradale con deposito di materiale dopo aver asportato muri d’argine …’
1936
4 agosto
Si verifica una frana poco sotto la cresta di Felik presso il Quintino Sella; 200.000 mc di roccia e ghiaccio precipitarono nel sottostante ghiacciaio Perazzi per oltre 3 km, investendo l’alpeggio all’Alpe Superiore di Verra, abitato da 3 persone che restarono miracolosamente illese.
1910
luglio
In seguito al manifestarsi di cicloni e uragani si verificano numerosi danni: foreste rase al suolo, e tetti di alcune case sollevati.
1755
14 ottobre
‘La più grave calamità naturale del Settecento devasta la media e la bassa Valle’ in particolare in questo comune si segnalano diverse case rovinate, molti terreni asportati e coperti di sabbia e pietre.
1920
06 gennaio
Valanga di Champlan – Facciabella
Catasto Regionale Valanghe 02-021
La valanga si stacca dall’ampio versante SE del Mont Facciabella alla quota di circa 2550 m s.l.m. e percorre il bosco di Facciabella. In alcuni casi la valanga si arresta in prossimità della località Pesse, a circa 1900 m di quota, però, se il distacco è ampio e la massa di neve in movimento è notevole, la valanga si incanala e scende a quote più basse.
Il 6 gennaio del 1920 la valanga raggiunge le frazioni di Champlan (1640 m s.l.m.), Taleuc (1600 m s.l.m.) e Quaille (1580 m s.l.m.).
Attualmente il conoide prativo dove in passato è passata la valanga ha aumentato in modo considerevole il numero di abitazioni presenti. Da un approfondimento storico effettuato dall’Ufficio Valanghe è emerso infatti, che prima del 1920, la zona era poco costruita.
Una delle poche case che esisteva alla base del conoide prima del 1920 è stata interamente distrutta dall’evento del 6/01/1920. A testimoniare questo evento che ha portato la morte di 7 persone, è presente in località Quaille una cappella con targa commemorativa. Durante la ricerca storica, è emerso da diverse cartoline storiche rinvenute ad Ayas che la casa, prima del 1920, era costruita con un tetto ad una falda, mentre in un’altra riproduzione, immediatamente successiva al 1920, mostra la casa completamente distrutta.
Un’altra cartolina, più recente, mostra la casa ricostruita, con tetto a due falde e disposta diversamente rispetto al passato. Grazie a queste informazione e altre raccolte direttamente sul territorio si è riusciti a delimitare con una buona approssimazione la zona di accumulo dell’evento del 1920. Tale valanga ha infatti raggiunto con la componente di aerosol (soffio) alcune abitazioni poste a ridosso del Torrente Evancon, rompendo delle ringhiere.
Visto l’urbanizzazione crescente della zona, nell’anno 1956 sono state costruite numerose piazzole nella zona di distacco della valanga e dal 1985 dei ponti da neve.
Nel 2018 la valanga è scesa nuovamente a fondovalle, seguendo dinamiche simili a quelle del 1920, la neve si è arrestata all’interno dell’impluvio poco a monte delle case più vicine alla depressione naturale che segue la valanga.