Per frane si intendono sia masse di terra o detriti che si muovono lungo il versante sia i blocchi che si distaccano dalle pareti rocciose. Le cause che generano le frane sono molteplici, prima fra tutte le forza di gravità, e spesso combinate: le condizioni meteorologiche (pioggia e fusione della neve), la pendenza dei versanti e le caratteristiche del terreno o della roccia; in particolare le frane in terra si originano perlopiù a seguito dell’incremento delle pressioni dell’acqua nei pori del terreno (grado di saturazione) o dell’aumento del livello di falda lungo i versanti, mentre il distacco di volumi rocciosi dalle pareti è il risultato di fattori predisponenti, quali la pendenza e l’orientamento delle eventuali fratture degli ammassi rocciosi, e fattori innescanti quali le condizioni meteorologiche e l’alternanza di cicli gelo-disgelo.
6 grandi frane sono attualmente monitorate: Bosmatto (Gressoney-Saint-Jean), Chervaz (Chambave), Vollein (Quart), Becca di Nona (Charvensod e Pollein), Citrin (Saint-Rhémy-en-Bosses) e Mont de la Saxe (Courmayeur). Si tratta in tutti i casi, ad eccezione della frana del Mont de la Saxe, di fenomeni franosi innescatisi durante l’evento alluvionale dell’ottobre 2000 quando furono registrati movimenti importanti o collassi parziali. La frana del Mont de la Saxe è monitorata dal 2009 e ha avuto il proprio picco di spostamento durante il periodo 2013-2014 quando vennero evacuate 80 persone nelle frazioni di La Palud e Entrèves e venne dichiarato lo stato d’emergenza.