Per incendio boschivo si intende un fuoco che si propaga senza controllo interessando principalmente combustibili vegetali in zone boscate, cespugliate o incolte. Le fiamme si possono propagare nella lettiera, nello strato erbaceo e negli arbusti, dando origine ad un incendio di tipo radente, ma possono anche interessare le chiome degli alberi, con il fuoco che in questo caso viene definito di chioma. Più subdolamente la combustione può propagarsi anche nell’humus, nelle torbe o lungo radice secche mediante una tipologia che viene chiamata sotterranea. Invece, quando un incendio boschivo minaccia o interessa strutture o abitazioni viene detto di interfaccia urbano-rurale.
La principale fonte d’innesco degli incendi boschivi è l’uomo che con azioni sconsiderate o comportamenti negligenti, sia volontariamente (incendio doloso) che involontariamente (incendio colposo), causa l’accensione della vegetazione. Se tale innesco avviene in zone a forte pendenza, in presenza di vento o durante periodi siccitosi, facilmente dal focolaio iniziale si sviluppa fino allo stadio d’incendio. Frequenti sono gli incendi causati da fuochi per l’abbruciamento di residui vegetali o di rifiuti, dalla bruciatura di stoppie o vegetazione infestante, da sigarette o fiammiferi, dallo sversamento di ceneri ancora accese, ecc. Ma gli incendi boschivi possono avere origini anche molto più varie e propagarsi da linee elettriche, dagli incendi di veicoli, da lavori di vario genere in ambito rurale, ecc. Inoltre possono essere di origine naturale, e in questo caso sono perlopiù innescati dai fulmini.
Le zone caratterizzate dalla maggiore pericolosità d’incendio sono quelle della vallata centrale sui versanti esposti a sud o a sud-ovest e popolati da pinete o latifoglie xerofile, ma anche la parte iniziale di molte vallate laterali presenta aree in cui la pericolosità risulta elevata.
Il Piano regionale antincendio boschivo prevede le misure da adottare per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi. Il grado di pericolo d’incendio viene calcolato periodicamente mediante un sistema matematico di previsione, opportunamente adattato alla realtà regionale. In base al livello di pericolo può venire decretato lo stato di grave pericolosità d’incendio, misura che prevede varie restrizioni comportamentali specie nelle aree boscate.
Al fine di ridurre il numero degli incendi boschivi il cittadino può adottare alcune semplici misure preventive, come ad esempio:
- evitare le accensioni in prossimità dei boschi e degli incolti (distanza non inferiore a 50 m), nei periodi di vento e vicino a pendii ripidi;
- non abbandonare mai dei focolai ancora accesi, ricordando che “il fuoco cova sotto alla cenere”;
- se si effettuano abbruciamenti in campagna si deve essere almeno in due e disporre di attrezzi per una prima estinzione delle fiamme (pala, zappa, piccola riserva idrica, ecc.);
- nei pressi delle abitazioni in zone rurali o periferiche, si deve evitare di addossare materiali combustibili ed è opportuno mantenere una fascia pulita e libera da vegetazione intorno alla struttura.